martedì 5 giugno 2012

QUELLO CHE M’ASPETTO DA D’OTTAVIO

The show is over. Lo spettacolo é finito, come diciamo noi Ammerricani.
Finite le belle parole, la mano sul cuore, le bottiglie di spumante !
Smontiamo il palco é iniziamo a lavorare per la città che ne ha tanto bisogno. Io personalmente da d’Ottavio mi aspetto moltissimo. C’é la necessità impellente di evitare una retrocessione di Ortona a città di terzo livello regionale.


- Due anni fa avevo avanzato l’ipotesi di un Presidente del Consiglio comunale scelto tra un Consigliere dell’opposizione, indipendentemente dal vincitore delle elezioni. Una cosa é vincere l’elezioni ed un’altra é occupare fisicamente tutte le posizioni amministrative. Una volta, prima di Berlusconi, si faceva anche nel Parlamento italiano. Non é garanzia di niente prendere tutto, anzi. Da quello che vedo, la mia proposta rimarrà tale.
- Non credo che un Sindaco di un paesello come Ortona abbia bisogno di uno staff. Per fare che? Segretarie? Figuriamoci! Poche ore alla settimana di un impiegato del Comune bastano e avanzano. Men che meno a pagamento. Si corre il rischio di rivedere la passata amministrazione e un’invasione di ballerine e saltimbanchi già vista in altre amministrazioni teatine.
- PATTO per ORTONA, a suo tempo, aveva proposto una riduzione simbolica degli stipendi e compensi per tutti gli amministratori del 50%. Ci furono grossi disturbi intestinali da parte della coalizione del CentroSinistra. Oggi d’Ottavio, forte del consenso popolare, potrebbe dare un messaggio importante alla gente e far capire ai politici impegnati che si lavora per la città e non per lo stipendiuccio. Inoltre, 70/80.000 Euro/anno di risparmio non farebbero male alle casse comunali.
- Uno dei drammi della politica italiana sono i doppi incarichi, cioè quelle persone che, in politica, mettono insieme 2, 3 o 4 incarichi contemporaneamente. Esistono a livello nazionale e a livello locale. Bene, d’Ottavio faccia in modo che questo non succeda. Interrompa questa pessima abitudine, allarghi la squadra, faccia giocare più persone possibili. I consiglieri comunali lavorino per il Comune, i segretari di Partito facciano una scelta. In politica non deve esistere il padrone del pallone, ma la squadra vincente deve far girare la palla.
- Una delle bandiere della campagna elettorale di d’Ottavio é stata la trasparenza della gestione pubblica. Io sono sicuro che lo voglia fare. Il cittadino lo vuole. La democrazia lo esige. Organizzi incontri pubblici di amministratori dove, senza tante chiacchiere e con numeri alla mano, i cittadini siano informati di quello che si é fatto e di quello che si pensa di fare durante in prossimo periodo. Ogni 4 o 6 mesi andrebbe bene. Inoltre, a fine anno, bisognerebbe pubblicare un bilancio semplificato, leggibile e facile da capire, sarebbe il vero rapporto Istituzioni/Cittadino di cui tanto si parla.


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